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Preoccuparsi, pre-occuparsi, occuparsi. Qualche riflessione su un nemico immaginario.

Pubblicato il
15 Luglio 2021
Di Alessio Pizzutti

"Quando sono sopraffatto dalle preoccupazioni, ripenso a un uomo che, sul suo letto di morte, disse che tutta la sua vita era stata piena di preoccupazioni, la maggior parte delle quali per cose che mai accaddero." Winston Churchill (trovata sul web)

"Non può vivere una vita serena chi si preoccupa troppo di prolungarla e annovera fra i grandi beni i molti anni vissuti. 5 Tu, invece, preparati ogni giorno a lasciare serenamente questa vita a cui tanti si avvinghiano e si aggrappano, come chi è trascinato via dalla corrente si aggrappa ai rovi e alle rocce. I più ondeggiano infelici tra il timore della morte e le angosce della vita: non vogliono vivere, né sanno morire. 6 Abbandona ogni preoccupazione per la tua esistenza e te la renderai piacevole." Seneca (Lettere a Lucilio, Libro I)

Le preoccupazioni portano nel loro elaborarsi ad una perdita secca di energia psichica, una perdita secca di tempo, una perdita secca di possibilità e creatività. È umano essere pre-occupati: quel "pre" è frutto della nostra capacità di astrazione e ragionamento, per cui in virtù dell'esperienza passata riusciamo a prefigurarci quello che potrà accadere nel futuro, e cerchiamo così di evitare situazioni spiacevoli. Come sempre Seneca (Ibidem) ci suggerisce, infatti:

"8 E non mi meraviglio che le cose vadano così: speranza e timore sono contrassegni di un animo inquieto e preoccupato del futuro. La loro causa prima è che noi non ci adattiamo al presente, ma ci spingiamo lontano con il pensiero; per questo la capacità di fare previsioni, che pure è una delle qualità migliori dell'uomo, si risolve in un male."

La pre-occupazione, che nel Kundalini Yoga è retaggio funzionale della "Mente negativa", ha sicuramente apportato grandi vantaggi a livello evolutivo alla nostra specie in un remotissimo passato. Ma è ancora così importante? Il fatto è che ben raramente ad una pre-occupazione si reagisce pre-occupandosi nel senso di occuparsi prima di qualcosa: la pre-occupazione si traduce nella maggioranza dei casi in un mero rimuginare sull'evento temuto, sulla situazione avversa non ancora occorsa (e che potrebbe non occorrere mai) ma che porta i suoi effetti, soprattutto sulla nostra attenzione e capacità di concentrarci, come se fosse attuale.

Cosa fare? Come fare?

Anche accorgendosi di essere manovrato dalle reazioni dovute alla preoccupazione, è difficile imporsi mentalmente e razionalmente di non badarci: non funziona, il potere della mente conscia razionale può poco o nulla contro il potere ben più grande dell'emotività e dell'inconscio...si potrà forse auto-suggestionarsi di non temere il futuro, la mente forse ci cascherà, ma il corpo e l'energia non saranno per questo fatto ingannati e continueranno a dissipare possibilità e creatività. Grazie allo Yoga ci sono diversi modi di invertire la tendenza, ad esempio è molto efficace lavorare con pratiche mirate all'equilibrio delle tre menti funzionali (negativa, positiva, neutra) così che il senso istintivo della prima, che vede in ogni situazione pericoli e problemi, sia mitigato dal coraggio della mente positiva di vedere anche le opportunità e dall'equilibrio della mente neutra nel soppesare pericoli e opportunità, rischi e benefici, al di là dell'emotività e del calcolo razionale.

Naturalmente anche qualsiasi meditazione aiuterà: esercitare il distacco è utile anche per distaccarsi dalle preoccupazioni e resettando i pattern subconsci si subirà meno l'influenza di quel calderone ignorato dalla coscienza ma capace di influenzare la nostra vita e il nostro destino.

Questa che propongo è un'ottima meditazione per lavorare sulla mente negativa ed estirpare così pensieri negativi e infestanti

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